Mentre esiste da molti anni una cultura del vino, non esiste ancora una vera e propria cultura dell’olio. Nessun buongustaio si sognerebbe di chiedere genericamente del vino senza specificarne la tipologia desiderata, lo stesso non vale per l’olio. Eppure l’olio è un veicolo potente, oltre che un estrattore di profumi, sapori e sostanze chimiche che può essere estremamente benefico se di alta qualità (come l’ampia bibliografia scientifica che pubblichiamo afferma), ma, se si tratta di un prodotto scadente o peggio ancora contraffatto, può fare molto male.
All’olio extravergine d’oliva la scienza ha riconosciuto un ruolo importante nella salute umana. Valutare, pertanto, la qualità di un olio extravergine di oliva solo in base ai parametri merceologici di legge (acidità, numero dei perossidi, spettrofotometria nell’ultravioletto, ecc.) è assolutamente riduttivo: ad essa, infatti, contribuisce anche il contenuto di sostanze antiossidanti, come tocoferoli e biofenoli.
Il termine “nutraceutico” o “pharma food”, è stato coniato, nel 1989 dal medico americano Stephen De Felice, unendo le parole “nutrizione” e “farmaceutica”; i “nutraceutici” sono “alimenti-farmaco”che uniscono a componenti nutrizionali come l’alta digeribilità e l’ipoallergenicità, le proprietà curative di principi attivi naturali, di comprovata efficacia.
I biofenoli presenti nell’olio d’oliva si dividono in fenoli lipofili (ovvero non solubili in acqua, come i tocoferoli) e fenoli idrofili (solubili in acqua). L’α-tocoferolo (meglio conosciuto come vitamina E) è il più abbondante tra i tocoferoli nell’olio d’oliva, ed ha un forte potere antiossidante. La concentrazione dei biofenoli idrofili, oltre a dipendere dal tempo e dalle modalità di conservazione, è influenzata anche dal tipo di cultivar (fattore genetico), dal periodo di raccolta delle olive (prima si raccolgono, maggiore sarà il contenuto), oltre che da tutta la serie di parametri e tecniche utilizzate nella preparazione dell’olio. Tra i più importanti composti biofenolici ricordiamo l’oleuropeina e l’oleocantale. Nell’olio d’oliva si ritrovano in quantità minore anche altri componenti, come i lignani (potenti agenti antiossidanti che svolgono un’azione protettiva nei confronti del tumore al seno, del colon e della prostata) e i flavonoidi, come ad esempio la luteolina.
Ai biofenoli sono state riconosciute numerose funzioni: antiossidante, antinfiammatoria, antiallergica, antibatterica e antivirale. Inoltre sembra che i biofenoli possano essere utili, insieme ad altri pigmenti naturali e a composti vitaminici, nella prevenzione di malattie cronico-degenerative, come quelle cardiovascolari, e di alcune forme di cancro, riducendo la proliferazione delle cellule tumorali. In particolare, è stato suggerito che le sostanze biofenoliche possano svolgere azione protettiva dall’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), ricche in colesterolo, riducendo la formazione di placche aterosclerotiche. Infine altri studi suggeriscono che l’aglicone dell’oleuropeina possano inibire l’aggregazione piastrinica nel sangue, con effetto antitrombotico e preventivo contro l’arteriosclerosi. Ai composti biofenolici sono stati attribuiti effetti rilevanti non solo nella prevenzione primaria e secondaria di alcuni importanti patologie (cardiovascolari, oncologiche) ma anche nell’invecchiamento precoce e nelle patologie degenerative del sistema nervoso.
Per concludere si può affermare che l’olio extravergine di oliva di alta qualità ha sicuramente enormi benefici per la salute e pertanto può essere definito un nutraceutico.